Molti dolori che colpiscono piede solitamente sono classificati come metatarsalgie, in altre parole si parla di condizioni patologiche che colpiscono la parte anteriore del piede, i cosiddetti metatarsi, provocando dolore sia in sede plantare che al dorso. Esse sono dovute prevalentemente agli squilibri di carico oppure a malattie sistemiche, a lesioni dei capi articolari o dei tessuti mobili. In questo senso le metatarsalgie possono manifestarsi ed essere suddivise in biomeccaniche e non biomeccaniche. Le prime sono dovute a squilibri e sovraccarichi posturali nelle zone del piede sofferenti, dall’altra parte le metatarsalgie non biomeccaniche sono conseguenti all’insorgere di malattie articolari, reumatiche o vascolari.
In questi casi bisogna partire dal presupposto che la metatarsalgia non è una patologia ma un sintomo, per cui viene sempre determinato da altri problemi o patologie. Siamo dunque di fronte ad una condizione che deve essere curata il prima possibile per non incappare in dolori che poi si amplificano in tutte le altre parti del corpo. Il dolore coinvolge la parte anteriore del piede e nella maggior parte dei casi camminando i dolori aumentano. Gradualmente la distribuzione ed il caricamento del peso cambia e si arriva, più o meno consciamente, ad assumere posizioni scorrette che a lungo andare influiscono sulla colonna vertebrale provocando ulteriori conseguenze ed , a volte, anche serie limitazioni funzionali.
Gli strumenti per diagnosticare le metatarsalgie del piede sono la radiografia, l’ecografia e la baropodometria che analizzando le distribuzioni dei carichi durante la posizione eretta ed il cammino identifica la distribuzione del peso e quindi individua la quantità di carico supportata da entrambe le piante del piede.Ma anche esami più tradizionali, come la valutazione podoscopica, possono dare utili indicazioni, in mani esperte.
Ci sono diverse cure e soluzioni possibili per i sintomi da metatarsalgia del piede: l’utilizzo di plantari idonei coadiuvato dall’uso di scarpe a pianta larga, oltre alla possibilità di sottoporsi a terapie di varia natura per alleviare il dolore. Nei casi considerati più gravi bisogna però intervenire con energie significative come ad esempio le onde d’urto purchè di tipo focale e laser ad alta potenza tipo FP3. Pur se con diversi meccanismi, si riesce così a cpndizionare una risposta biologica efficace da parte dei tessuti colpiti ed ad interrompere un circolo vizioso che altrimenti puà condurre il paziente a gravi limitazioni delle proprie attività. Non va perciò mai tralasciata una accorta diagnosi differenziale e la precoce individuazione di problemi che dai piedi “ascendono” verso la colonna vertebrale , mettendo in atto precocemente tecniche manuali posturali e miofasciali.
Domenico Uliano – medico fisiatra
Centro di riabilitazione e
fisioterapia KINESIA – C