Fisiatria Fisioterapia e Riabilitazione

 

L’intervento di prostatectomia, può spesso lasciare come conseguenza disabilitante l’ incontinenza urinaria, la quale si può protrarre a lungo ed anche non risolversi se non parzialmente. Ciò può accadere più facilmente dopo un intervento radicale, come nel caso di asportazione di un tumore prostatico. Si può fare qualcsa? Il Perineo , per la sua costituzione e posizione, diventa, ancorpiù in questa situazione, un elemento fondamentale di ogni nostra azione riabilitativa. La riabilitazione della muscolatura perineale consiste in un programma fisioterapico attivo e passivo finalizzato al potenziamento delle fibre muscolari sfinteriche residue e della muscolatura del pavimento pelvico. ll pavimento pelvico infatti è costituito da un insieme di muscoli e fasce, che chiudono in basso la cavità addomino-pelvica, ed è ssenzialmente composto dal muscolo elevatore dell’ano, dotato di un’azione di sostegno e di un’azione di sfintere. La riabilitazione del piano perineale e’ dunque una metodica non invasiva, finalizzata a risolvere o migliorare l’incontinenza urinaria, in questo caso maschile. Si tratta in definitiva dell’utilizzo , ai fini riabilitativi, di tre procedure: la chinesiterapia, l’elettrostimolazione del piano perineale ed il biofeedback.

L’elettrostimolazione del piano perineale, utilizzando diverse frequenze di utilizzo , permette di stimolare i muscoli del perineo sottostanti la vescica e aumentarne quindi la capacita’ di contrazione e di continenza sulla fuga di urine. Egualmente, a diverse frequenze, l’elettrostimolazione puo’ agire sulla stimolo vescicale riducendo le crisi di urgenza.

Il biofeedback è invece una tecnica che da al paziente la coscienza della contrazione dei singoli gruppi muscolari e consente cosi al paziente di localizzare i muscoli perineali ed azionarli correttamente per facilitare la continenza. Ma la parte centrale di questo approccio ha icome cardine gli esercizi chinesiterapici che rappresentano il primo approccio alla cura, eventualmente coadiuvati dal biofeedback. In pratica si tratta di sedute fatte in un centro di riabilitazione specializzato , generalmente due a tre volte a settimana, della durata di 30-45 minuti circa ciascuna, per un numero variabile (10-20). Durante queste sedute al paziente, in una prima fase, vengono fatti localizzare tali muscoli con esercizi fisici specifici, nella seconda fase viene ad essere facilitata la contrazione dei muscoli deputati alla continenza che poi il paziente puo’ continuare ad esercitare a casa da solo. In questo modo si consente al paziente di essere autonomo in un momento assai delicato della propria vita e di evitare conseguenze disabilitanti importanti , che altrimenti possono condurre la persona ad un isolamento nella vita di relazione e sociale.

 

 

Domenico Uliano – medico fisiatra

Centro di riabilitazione e fisioterapia

Kinesia – Campobasso

 

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