Soltanto una minoranza assoluta di persone con Artrite Reumatoide pratica regolarmente e correttamente fisioterapia. Un dato allarmante, diffuso recentemente da diversi osservatori nazionali , come ad esempio quello sulla salute della donna, che dimostra ancora una volta che molto spesso la riabilitazione viene considerata una cura di serie B, per cui spesso anche i pazienti vengono indotti ad attendersi miracoli solo dai farmaci. L’artrite reumatoide è prevalentemente una infiammazione che colpisce articolazioni, tendini, ligamenti ect. che provoca dolori, gonfiori, rigidità agli arti e difficoltà di movimento. È una malattia progressiva che tende a diventare cronica, coinvolgendo le articolazioni mobili del corpo, quelle caratterizzate dalla presenza della membrana sinoviale. Colpite in modo simmetrico le articolazioni delle mani, dei piedi, dei polsi, dei gomiti, delle caviglie, delle spalle, delle anche e la colonna vertebrale nella giunzione delle prime tre vertebre, possone determinare importanti disabilità ai pazienti.. L’artrite reumatoide può esordire a ogni età ma si manifesta principalmente verso i 25/45 anni. Tra le persone più colpite le donne che superano gli uomini in proporzione di 3/4 a 1. Il percorso riabilitativo deve essere basato sulla valutazione globale della persona. Quando la malattia è ormai conclamata e non si è intervenuti sin dalle fasi precoci con una valutazione fisiatrica delle problematiche funzionali connesse, perdendo una occasione importante per aiutare il paziente in una fase precoce e facendo l’errore di utilizzare solo i farmaci, in questo caso bisogna eliminare i fattori aggravanti preesistenti e agire sui comportamenti sbagliati messi in atto per convivere con il dolore e le deformità articolari. Infine quando la situazione complessiva è talmente compromessa che non sono più presenti i requisiti biomeccanici minimi per consentire un intervento riequilibrante sulle posture, diviene maggiormente intuitivo il ruolo della fisioterapia . Vanno prese in considerazione diverse variabili che rivestono un ruolo determinante per strutturare le strategie per il recupero e il mantenimento dell’autonomia e quindi per il miglioramento della qualità di vita della persona. Accanto a un approccio terapeutico manuale che interviene sulle menomazioni distrettuali , in questo contesto riveste un ruolo fondamentale l’economia articolare e gestuale, mediante anche l’ utilizzo di di tutori realizzati su misura per la persona, che consentono di affrontare meglio il sovraccarico articolare manifestato in occasione dei più semplici ed usuali gesti della vita quotidiana, fattore di comparsa e di aggravamento delle deformazioni. A questo si aggiungano spesso le necessità che lo stesso ambiente lavorattivo pone alla persona e su cui pure è necessario intervenire. Un progetto di riabilitazione dunque assai complesso che deve essere affidato ad uno specialista in medicina riabilitativa, senza improvvisazioni estemporanee e senza pensare , come spesso ci capita di vedere, che i farmaci , specie quelli più costosi, possano risolvere da sli tutti i problemi di queste persone.
Domenico Uliano – Medico Fisiatra
Centro di Riabilitazione e Fisioterapia
Kinesis – Campobasso